Psicologia: Tutto Quello che Devi Sapere su Università, Sbocchi e Mondo del Lavoro

🕐 Tempo di lettura: 5 minuti

🔖 IN BREVE: Vuoi studiare psicologia ma non sai da dove iniziare? 🧠 In questo articolo trovi una guida chiara e completa sul percorso universitario per diventare psicologo, le principali aree in cui potrai lavorare, le possibilità occupazionali (attenzione: è un settore competitivo!) e gli stipendi medi del settore. Scoprirai anche cosa comporta specializzarsi in psicoterapia e perché è spesso una scelta decisiva per la carriera. E per aiutarti a capire meglio la realtà della professione, in fondo all’articolo trovi anche l’intervista a Manuela, psicologa psicoterapeuta che racconta la sua esperienza sul campo. 📣

cervello visto di profilo con palette di colori fluo

Ti incuriosisce capire come funziona la mente umana? Ti piace ascoltare gli altri e magari sogni di aiutare le persone a stare meglio? Allora potresti pensare di studiare psicologia! In questo articolo ti spiego in modo semplice com’è il percorso di studi, quali lavori puoi fare dopo la laurea e com’è il mercato del lavoro per gli psicologi in Italia. 🧠

E se, dopo la lettura, senti il bisogno di un confronto più approfondito per capire se è davvero la strada giusta per te, scrivimi: sarò felice di aiutarti a fare chiarezza.

Come funziona il percorso universitario di psicologia?

Per diventare psicologo, il primo passo è iscriverti all’università. Il percorso si divide in due tappe:

  1. Laurea triennale: si chiama “Scienze e tecniche psicologiche” (classe L-24) e ti dà le basi per capire come funziona il comportamento umano, come comunichiamo, come cresciamo e come viviamo le emozioni.

  2. Laurea magistrale LM-51 (altri 2 anni): puoi scegliere l’indirizzo che ti interessa di più, ad esempio psicologia clinica, psicologia del lavoro o dello sviluppo. Durante questi due anni, svolgerai un tirocinio pratico-valutativo di 750 ore, che ti permetterà di acquisire competenze professionali direttamente nel contesto formativo.

Al termine del percorso, sosterrai una Prova Pratica Valutativa (PPV), che valuta le competenze acquisite durante il tirocinio. Superando questa prova, otterrai l'abilitazione alla professione di psicologo e potrai iscriverti all'Albo degli Psicologi per iniziare a lavorare come psicologo professionista. 👩‍⚕️👨‍⚕️

giovane donna appena laureata con toga e cappello

Che lavoro posso fare dopo?

La laurea in psicologia apre tante porte. Ecco qualche esempio di cosa potresti fare:

  • Psicologo clinico: offre supporto a persone che vivono disagi emotivi o difficoltà psicologiche. Può lavorare in ospedali, servizi pubblici o in studio privato.

  • Psicologo scolastico: Lavora all’interno delle scuole per sostenere studenti, insegnanti e famiglie in situazioni complesse come ansia, bullismo, difficoltà di apprendimento o relazioni conflittuali.

  • Psicologo del lavoro: lavora con le aziende per migliorare l’ambiente lavorativo, la comunicazione interna e il benessere dei dipendenti. Si occupa anche di selezione del personale e formazione (nel dipartimento di Risorse Umane).

  • Psicologo forense: collabora con tribunali, avvocati e forze dell’ordine per perizie, valutazioni psicologiche e supporto in ambito legale. Spesso chi svolge questa attività lo fa in parallelo alla professione clinica.

  • Neuropsicologo: si occupa di persone che hanno disturbi cognitivi causati da traumi, malattie neurologiche o invecchiamento. Lavora spesso in ospedali, centri di riabilitazione o ambulatori.

  • Psicologo dello sport: lavora con atleti e squadre per migliorare la performance, la concentrazione, la motivazione e gestire lo stress da competizione.

Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta! 🎯


FOCUS SULLO PSICOTERAPEUTA

Lo psicoterapeuta è uno psicologo che, dopo la laurea magistrale, ha deciso di iscriversi a una scuola di specializzazione in psicoterapia, della durata di 4 anni. Questa formazione è fondamentale per chi vuole offrire percorsi di terapia individuale, di coppia o di gruppo, e permette di affrontare disturbi come ansia, depressione, disturbi di personalità o difficoltà relazionali.

Le scuole di specializzazione possono avere orientamenti diversi (cognitivo-comportamentale, psicodinamico, sistemico-relazionale, ecc.), quindi ogni psicoterapeuta ha un approccio un po’ diverso.

📌 Molti psicologi scelgono questa strada perché la specializzazione in psicoterapia rende più competitivi sul mercato del lavoro, soprattutto nel settore privato, dove sempre più persone cercano un supporto psicologico specializzato. Inoltre, la figura del psicoterapeuta è più richiesta anche in contesti clinici e sanitari.

Ci sono possibilità di trovare lavoro?

Sì, ma bisogna conoscere bene la situazione.

Secondo i dati di AlmaLaurea, il tasso di occupazione per i laureati magistrali in Psicologia è:

  • Dopo 1 anno dalla laurea: circa 53,5%, molto più basso rispetto alla media generale del 75%.

  • Dopo 5 anni dalla laurea: sale fino all’85,5%, avvicinandosi alla media nazionale (88,2%), soprattutto per chi ha completato anche la specializzazione in psicoterapia.

Un altro dato importante viene dal Rapporto Previsivo Excelsior di Unioncamere: ogni anno, in Italia, ci sono oltre 7.000 laureati in psicologia in più rispetto alle reali richieste del mercato del lavoro.

👉 Quindi, trovare lavoro non è impossibile, ma si tratta di un mercato molto competitivo, dove i posti disponibili sono meno dei laureati.

Chi riesce a emergere è spesso chi ha continuato a formarsi (per esempio con una scuola di psicoterapia), ha fatto esperienze pratiche, stage o volontariato, e si è dato da fare per costruirsi un profilo professionale solido e riconoscibile.

💡 La chiave? Essere preparati, motivati e proattivi!

grafico che mostra i tassi di occupazione dei laureati in psicologia in confronto alla media dei laureati in tutte le discipline

I tassi di occupazione della media dei laureati in Psicologia a confronto con la media dei laureati in tutte le discipline

Se vuoi una mano a scegliere l’università più adatta ai tuoi sogni e ai tuoi obiettivi, contattami! Ti aiuterò a costruire un percorso su misura per te. 📩

Quanto guadagna uno psicologo?

Lo stipendio di uno psicologo può variare molto in base all’esperienza, al tipo di lavoro svolto e alla zona d’Italia in cui si lavora.

Ecco qualche dato orientativo:

  • Appena laureato: dopo il tirocinio (che spesso è poco o per nulla retribuito), si parte da uno stipendio minimo di circa 850 € netti al mese. In alcuni casi si comincia con collaborazioni o incarichi a progetto.

  • Stipendio medio: un professionista con un po’ di anni di esperienza guadagna in media circa 1.650 € netti al mese, cioè 30.600 € lordi all’anno.

  • Con molta esperienza: chi lavora da tanti anni, magari in libera professione con uno studio avviato o in ambiti specialistici ben pagati, può arrivare anche a 5.000 € netti al mese, ma si tratta di situazioni meno comuni.

PER CONCLUDERE

Studiare psicologia offre molte opportunità, ma è importante essere consapevoli delle sfide.

Il mercato del lavoro è competitivo, ma chi si specializza, fa esperienza e continua a formarsi può costruire una carriera solida e soddisfacente.

Manuela Tedeschi, psicologa psicoterapeuta

CONOSCIAMO L’ESPERTA: MANUELA TEDESCHI

PSICOLOGA CLINICA E PSICOTERAPEUTA 🧠

📚 Ci racconti il tuo percorso di studi? Cosa ti ha portato a studiare psicologia?

In realtà il mio percorso di studi è iniziato in maniera casuale, quasi impulsiva. Sin da piccola ho sempre desiderato diventare avvocato, il mio sogno era quello di difendere i più deboli. L’ultimo anno di liceo, un po’ a causa di una prof di diritto che non credeva in me mi ha fatto passare la voglia. Nel frattempo ho fatto la tesi in filosofia e pian piano mi sono iniziata ad appassionare a Freud e i grandi classici. Così dentro di me mi sono detta, “ce la posso fare, posso superare l’esame di ammissione in psicologia”. La prof che non credeva in me ha fatto scattare in me la credenza al contrario e mi ha motivata, sono entrata in 3 università. Quindi quello che mi ha portato a studiare psicologia è stata una piccola scintilla, credere in me stessa e rivedere l’obiettivo di vita professionale che avevo sotto un’altra lente di ingrandimento: aiutare gli altri e prendermi cura del loro benessere mentale.

👩‍⚕️ Che lavoro fai adesso?

Oggi sono una psicologa psicoterapeuta. Ho un mio studio privato a Milano e seguo anche pazienti online. Mi occupo di disturbi d’ansia, dell’umore, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi di personalità. Offro anche supporto alla genitorialità, alla depressione post-partum, alle difficoltà relazionali e familiari, oltre che percorsi per la gestione dello stress, la crescita personale e il rafforzamento dell’autostima. Lavoro inoltre con persone che vivono esperienze di espatrio e che faticano a ritrovare un equilibrio emotivo.

Collaboro con una start-up che offre supporto psicologico online, dove sono Clinical Lead: mi occupo di supervisione clinica, affianco altri colleghi nel loro lavoro, e collaboro con il management nella definizione delle strategie cliniche e progettuali.

Da poco ho intrapreso anche un nuovo capitolo professionale: lavoro in ospedale, nell’area perinatale. Seguo il reparto di maternità e un ambulatorio dedicato alla salute psicologica della donna. È un ritorno a un ambiente che amo, dove clinica e umanità si incontrano ogni giorno.

❤️ Cosa ti piace del tuo mestiere?

Mi piace entrare con delicatezza nelle storie delle persone, “in punta di piedi”, come dico spesso. Mi piace accompagnarle a diventare protagoniste della propria vita, a trasformare la sofferenza in consapevolezza, a scrivere una narrativa diversa. Amo il lavoro condiviso che si crea in terapia: la fiducia, la fatica, la ricerca comune di nuove strade. Mi emoziona quando, alla fine di un percorso, ricevo un “grazie” sincero. E penso sempre che il mio grazie va anche a loro, perché ogni persona che incontro mi insegna qualcosa e contribuisce alla mia crescita, umana e professionale. Prendermi cura dell’altro è, prima di tutto, un modo per aiutare l’altro a prendersi cura di sé.

🚪 Se dovessi tornare alla fine delle superiori, faresti qualche scelta diversa?

Credo che questa sia stata la mia scelta diversa. Seguire il mio istinto e non intraprendere una strada già strutturata nella mia mente mi ha permesso di esplorare, di cadere e di rialzarmi ancora più motivata. Non ho lasciato perdere la parte giuridica. Ho cercato di integrarla con corsi e tirocini nell’area della psicologia forense, ma ho capito che il mio cuore apparteneva maggiormente alla psicologia clinica.

👉 Segui Manuela su Instagram

La sua email è psicologa.tedeschi@gmail.com


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